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A livello nazionale la situazione è marcata dai tentativi di trovare un’uscita dall’impasse creata dopo la votazione del 9 febbraio scorso e a un anti-europeismo di stampo reazionario e ultra-nazionalista. Il compagno Aris Della Fontana, membro del Comitato Centrale del Partito, è incaricato di rappresentarci a Roma nell’ambito del convegno sullo “Stato continentale” organizzato dal Centro Gramsci di Educazione, portando le nostre riflessioni di comunisti di un paese che non aderisce all’Unione Europea.

La Direzione del Partito Comunista ha dato poi mandato al segretario Massimiliano Ay di elaborare un documento programmatico per una svolta economica realista del nostro Paese nell’ottica sia di sviluppare un’economia ad alto valore aggiunto, sia di slegare la Svizzera dai rapporti di dipendenza con Bruxelles e intensificare invece le relazioni economiche con i paesi emergenti dei BRICS.

Nel contempo la Direzione ha analizzato l’iniziativa popolare nazionale denominata “ECOPOP” e proporrà al Comitato Centrale del Partito di bocciarla, in quanto la linea razzista e fintamente ecologista su cui si basa non può essere condivisa. Contrastare questa iniziativa è da leggere come un compito essenziale della lotta di prevenzione antifascista per tutti gli attivisti del Partito e di chi ancora si considera di sinistra.

Il pessimo esempio dei Verdi ticinesi che hanno appoggiato l’iniziativa xenofoba contro l’immigrazione di massa voluta dall’UDC di Christoph Blocher lo scorso febbraio va tenuto presente affinché nessuno sul fronte progressista commetta più questi pesanti errori. Peraltro la svolta a destra degli ecologisti ticinesi è prassi comune anche in Germania, a dimostrazione che chi non fa formazione politica e non costruisce anticorpi ideologici nei momenti di crisi degenera facilmente nel fascismo.

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