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Abbiamo preso atto che è stato convocato per martedì sera a Bellinzona e in altre città confederate un presidio per protestare contro la presenza del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump su territorio svizzero e, in particolare, al World Economic Forum (WEF) di Davos.

Anzitutto va detto che il WEF è un “club privé”: troviamo quindi sbagliato che esso venga difeso mobilitando l’esercito che, per missione costituzionale, non ci risulta abbia quello di fare da bodyguard a cosiddetti VIP.

In secondo luogo il Partito Comunista ritiene che il vero problema, ben più che il signor Trump (che non è peggio di Obama o di Clinton!), sia in realtà l’imperialismo atlantico a guida statunitense, responsabile di guerre, di flussi migratori e di instabilità politiche ed economiche. Esso è la contraddizione principale del nostro tempo e contro cui occorre intensificare la resistenza!

Non ha alcun senso contrastare Trump se non si riconosce il sistema imperialista che gli sta dietro e, nel contempo, se non si difende in maniera nettissima la sovranità nazionale di Cuba contro il blocco economico, della Siria contro la balcanizzazione etnica, della Palestina contro l’occupazione sionista, del Venezuela contro il terrorismo, della Corea per la sua riunificazione pacifica, ecc.

Il Partito Comunista invita sì la popolazione a prendere parte al presidio, ma con l’obiettivo di protestare contro l’imperialismo atlantico, contro il sionismo e per chiedere che il governo svizzero incontri assolutamente Trump e gli esprima tutto il nostro disappunto di nazione neutrale e dalla lunga tradizione umanitaria, riguardo alla politica aggressiva degli USA, favorendo adesso come priorità la firma di un trattato di pace con la Corea.

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